Firenze, 23 giugno 2015 – Ci saranno tutti. O quasi. Ci sarà big Carlo Conti e la fantastica Compagnia delle Seggiole; attori come Niki Giustini Graziano Salvadori e Gaetano Gennai a presentare. Ma non mancheranno industriali e vip non solo fiorentini già tutti in fermento per partecipare alla serata. E’ il primo incontro per duecentocinquanta persone per battezzare un’associazione fondamentale e apolitica: gli Amici del pronto soccorso. “E’ un’ idea sostenuta da un gruppo di persone che ha voluto condividere il mio lavoro e la mia esperienza – spiega Stefano Grifoni direttore del pronto soccorso di Careggi – Amici che mi hanno dato l’opportunità di far conoscere attraverso questa associazione, la cultura dell’emergenza che riguarda veramente tutti, condividendone i principi”.

La presentazione ufficiale dell’associazione, a cui è quasi un dovere far parte, avverrà lunedì 29 giugno dalle 20.30 alla Serra del Roster nel Giardino dell’orticoltura.

“Il progetto è legato alla consapevolezza di quanto importante sia la medicina di urgenza. Soprattutto perché è quella che inizia sul territorio, poi si porta all’interno dell’ospedale: tutti i malati passano dalla medicina d’urgenza – spiega Grifoni, responsabile scientifico di questo gruppo – Milioni di persone ogni anno si rivolgono al pronto soccorso. E allora è giusto migliorare non solo l’accoglienza, ma anche trovare risorse che servano per l’ accrescimento culturale. Perché l’urgenza e il percorso dell’urgenza – continua – non ha soltanto in sé il concetto della necessità dei strumenti migliori e moderni, ma anche l’essere preparati ad usare nuove strumentazioni, con persone competenti che abbiano la capacità di farlo. La medicina non ha confini – continua Grifoni – e deve andare a cogliere esperienze, conoscenze e migliorarsi il più possibile. Oggi ci sono tante nuove tecniche che possono garantire il miglioramento della prognosi di molti pazienti”.

Attraverso gli ‘Amici del pronto soccorso’ i medici avranno la possibilità di scambi culturali con chi queste modalità le conosce già a livello europeo, in un’ottica globale, al fine di migliorare la progonosi di chi sta soffrendo. “Prima si interviene sul paziente e i stabilisce la terapia e prima si ha l’opportunità di salvarlo – conclude il luminare –. E questa associazione servirà a darci non solo gli strumenti adatti, ma a migliorare e ridurre i tempi di intervento. Per salvare più vite possibili”.